pag. 17 Indice Tanzania |
|
|
Il mattino dopo, quando usciamo all'aperto, scopriamo che il tempo non e' dei migliori. In nottata c'e' stata la solita leggera pioggerella, e ora una fitta nebbia persiste e avvolge ogni cosa, anche se praticamente non piove piu'. Oggi comunque dobbiamo lasciare questa zona e quindi riprendiamo tutte le nostre cose, incontrando Emanuel alla reception. Questa mattina dovremmo fare un'escursione a piedi nel cratere di Olmoti, non molto distante da qui, che e' piu' piccolo di Ngorongoro ed e' situato ad una quota piu' elevata. Emanuel pero' ci dice che in quella zona, da informazioni avute dai rangers, sta proprio piovendo, e la cosa rende l'escursione piuttosto problematica dal momento che in quelle condizioni i sentieri diventano estremamente scivolosi.
Dobbiamo quindi rinunciare a questa escursione e procediamo allora lentamente verso la prossima destinazione, che e' il parco Tarangire, ripercorrendo per alcuni chilometri la strada gia' fatta all'andata. Ci fermiamo ancora un paio di volte in punti panoramici, dove la strada si sviluppa proprio sul bordo del cratere, sempre parzialmente immerso in fitte nebbie.
Ci portiamo quindi sui versanti esterni al cratere, perdendo progressivamente di quota, mentre anche la vegetazione cambia facendosi via via piu' rada.
Cominciamo a passare alcuni villaggi, e nei pressi di uno di questi ci fermiamo presso un fornitissimo e parecchio grande emporio di souvenir e oggetti vari di artigianato, dove non manchiamo di fare parecchi acquisti. La regola e' di trattare sempre, anche insistentemente, dal momento che i prezzi che vengono chiesti in prima battuta sono altissimi, almeno rispetto agli standard tanzaniani, e si possono spuntare sconti anche del 70-80 %.
Ci rimettiamo di nuovo per la strada scendendo ancora di quota. Il paesaggio diventa di nuovo un'arida savana, con rade capanne sparse tra l'erba rinsecchita e a volte qualche albero sparso.
Giungiamo quindi all'ingresso del parco Tarangire, ingresso affiancato significa- tivamente da un gigantesco albero di baobab. Questo infatti e' il parco tanzaniano con la maggiore concentra- zione di questi alberi spettacolari.
Ci fermiamo presso il visitor centre e pranziamo con il lunch-box all'ombra provvidenziale di un piccolo parco per pic-nic.
Iniziamo quindi l''esplorazione' di questo parco, caratterizzato da una savana punteggiata di alberi, tra cui spiccano molti baobab. Ne incontriamo un paio di grandi dimensioni all'interno dei quali e' stata ricavata una cavita', Emanuel ci dice per riparare il bestiame.
Il tempo e' sempre bello, e sembra un po' meno caldo, ma forse ci siamo solo abituati, dopo i due giorni al fresco del cratere Ngorongoro.
Questa regione e' anche nota per essere una delle zone dell'Africa con la maggiore concentrazione di elefanti, e infatti cominciamo ad avvistarne qualcuno.
Ci avviciniamo ad un gruppetto di questi , fermi presso alcuni alberi.
Ci fermiamo quindi a poca distanza ed Emanuel spegne il motore, cosi' possiamo osservarli con calma senza disturbarli, anche se paiono ignorare la nostra presenza.
Ripartiamo e giungiamo nei pressi di un laghetto, dove diversi animali si stanno abbeverando, tra cui un piccolo branco di zebre.
Spegniamo il motore e restiamo in osservazione; dopo alcuni minuti vediamo avvicinarsi alcuni elefanti, forse quelli che osservavamo prima, e anche loro si abbeverano e si spruzzano l'acqua con le proboscidi.
Quindi ripartiamo, e dopo una decina di minuti avvistiamo un altro branco piuttosto nutrito di pachidermi.
Tra questi c'e' un esemplare piuttosto grande, che si sta grattando contro un albero; ha un aspetto piuttosto vissuto, con una sola zanna e e le grandi orecchie un po' malconce.
|