pag. 12 Indice Spagna e Portogallo |
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sabato 9 agosto |
Giunti al nostro automezzo, visto che abbiamo tempo, decidiamo di recarci fin sulla costa a vedere l'oceano, che non e' molto distante. Percorsi una quarantina di chilometri arriviamo in vista del mare presso il paese di Noia, che nel tempo e' stato il porto effettivo di Santiago di Compostela. Il tempo e' sempre un po' incerto e con una leggera pioggerella. Vista l'ora cerchiamo un locale per pranzo e lo troviamo in un ristorantino centrale, dove per l'ennesima volta non ci facciamo mancare un menu' tutto a base di pesce ma sempre per dei prezzi contenuti.
Nel frattempo si aprono le cataratte e dal cielo comincia una pioggia intensa, un vero diluvio. Finito pranzo ci rifugiamo quindi nel nostro mezzo e riprendiamo la strada del ritorno verso il nostro hotel, sotto il continuo acquazzone, utilizzando ancora il nostro fido navigatore.
Percorriamo tratti di strade abbastanza strette in vicinanza della costa e quindi tratti delle belle autostrade spagnole.
Giunti nei pressi di Vilanova de Arousa e del nostro albergo avvistiamo un negozietto di alimentari e frutta, mentre il tempo e' migliorato anche se rimane sempre nuvoloso. Decidiamo di fare una cena leggera a base di piatti freddi e quindi facciamo provviste nel negozietto. Quando poi arriviamo presso la grande baia su cui si affaccia l'albergo non piove piu' e ci fermiamo a vedere la costa con la bassa marea, costa su cui emergono in alcuni punti dei grandi massi levigati. Arrivati in albergo ci prepariamo poi una bella cenetta in una saletta comune, mentre il tempo rimane sempre incerto e a tratti pioviggina ancora.
Il mattino dopo ci alziamo sotto un tempo sempre incerto ma senza pioggia, e dopo colazione partiamo in direzione di cabo Fisterra (o Finisterre in castigliano), un percorso non molto lungo di poco piu' di un centinaio di chilometri ma su stradine molto lente e sempre in vicinanza del mare. Dopo un'oretta ci fermiamo per un caffe' presso una chiesetta con accanto un tipico 'espigueiro'. Si tratta di un piccolo deposito in pietra o legno sostenuto da colonnine e dotato di fessure; serviva per far maturare completamente il granoturco, al riparo dalla pioggia e dagli animali, ed e' frequente vederne sia in queste zone che nel Portogallo del nord.
Riprendiamo quindi la strada percorrendo zone dell'interno molto verdi e boscose e con un traffico piuttosto scarso.
Altre zone che attraversiamo sono molto pittoresche, collinose e con poche case sparse nel verde brillante di una vegetazione rigogliosa.
Giungiamo su di un colle e ci fermiamo un po' sotto le colossali pale di un impianto eolico. Nonostante a livello del terreno non ci sia quasi vento, le pale girano vorticosamente forse quasi al limite consentito dalla struttura, uno spettacolo interessante e suggestivo anche perche' siamo immersi nelle nebbie. Da qui scendiamo quindi verso l'oceano e continuiamo con una strada che segue la costa, anche se non vediamo molto del mare perche' e' sempre immerso nella nebbia.
Giungiamo quindi presso il villaggio di Ezaro, famoso anche come punto panoramico. Una strada ripidissima e di pochi chilometri porta infatti su di un'altura dove giungiamo in breve. La nebbia e' sempre abbastanza fitta e quindi ci limitiamo ad una veloce fermata, in un' ambiente caratterizzato da grandi rocce levigate e dalle forme bizzarre. Ritornati sulla costa giungiamo nella cittadina di Fisterra, ormai nelle vicinanze del capo omonimo e quindi, vista l'ora, ci fermiamo per pranzo in un affollato ristorantino.
Dopo pranzo riprendiamo il nostro mezzo e in pochi minuti giungiamo a capo Fisterra e ci avviamo a piedi per una passeggiatina. Il capo e' famoso perche' e' il punto piu' occidentale della penisola iberica, e vi si trova anche un faro con una piccola mostra che visitiamo, sempre immersi in una nebbia che a tratti sembra diradarsi un po'.
Qui finisce anche il percorso del cammino di Santiago de Compostela e infatti vediamo un cippo proprio con questa indicazione. Nella zona si aggirano anche molte persone che hanno fatto una parte del cammino, e si vedono qua e la' anche alcuni oggetti lasciati dalle persone, come ad esempio qualche scarpa.
Ci intratteniamo un po' in zona, avvistando a volte tra le nebbie la costa sottostante, circa settanta metri piu' in basso, con le onde dell'oceano che s'infrangono. Tutta questa costa e' anche nota come costa della morte, a causa dei numerosi naufragi avvenuti in passato e anche in tempi recenti.
Riprendiamo quindi la strada del lungo ritorno, non senza qualche sosta. Dopo una settantina di chilometri ci fermiamo un po' presso la cittadina sul mare di Muros.
Il paese e' molto pittoresco, con belle piazzette e portici marinari per i quali passeggiamo un po'. Muros e' stato dichiarato complesso monumentale storico-artistico proprio per la struttura urbana del centro storico, con viuzze, piazze ed edifici monumentali.
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