pag. 3 Indice Sicilia |
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martedi' 2 agosto
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Qui si notano i quattro campanili angolari, realizzati su imitazione dei minareti islamici, con il primitivo torrione campanario. Una aerea passerella consente di muoversi per tutta la lunghezza del tetto.
Una volta ridiscesi visitiamo la cattedrale, e quindi passiamo nella navata destra dove si trova il tesoro, costituito da una collezione di reliquie e gioielli di epoca normanna. Tra questi spicca la corona di Costanza d'Aragona, moglie di Federico II. Si tratta di una splendida realizzazione di maestri orafi siciliani, con filigrana d'oro tempestata di pietre preziose.
Proseguiamo quindi visitando la cappella di santa Rosalia, patrona di Palermo, e quindi passiamo a visitare la cripta, a cui si accede scendendo di qualche metro sotto il livello della cattedrale. Qui si trovano una ventina di sarcofagi con sepolture paleocristiane, ellenistiche, romane, bizantine.
Usciti dalla cattedrale riprendiamo la strada del ritorno verso il nostro albergo. Per cena dopo qualche giretto ritorniamo in piazza Bologni al ristorante dove ieri ci eravamo trovati cosi' bene.
Il mattino dopo ci alziamo con calma, vista l'intensa giornata di ieri, e fatta colazione riprendiamo le visite della citta'. Fatte poche decine di metri, all'incrocio tra via Vittorio Emanuele e via Maqueda, troviamo uno dei punti piu' famosi della citta', una piazzetta ottagonale, detta dei 'quattro canti', baricentro della citta' di Palermo. Il nome esatto e' piazza Vigliena, dal nome di un vicere', e i quattro canti propriamente detti sono le quattro facciate d'angolo convesse dei palazzi che si affacciano sulla piazzetta.
Le facciate sono su quattro piani e sono decorate riccamente con al centro, al piano inferiore, fontane con le statue delle quattro stagioni. Nelle nicchie degli ordini superiori si trovano invece le statue di re spagnoli e, al livello pił alto, quelle delle protettrici di Palermo, le sante Cristina, Ninfa, Oliva e Agata, poi sostituita da Santa Rosalia. L'incrocio segna anche le quattro zone in cui un tempo Palermo era suddivisa: Palazzo Reale, Mezzomonreale, Castellammare e Oreto.
Fatte quindi altre poche decine di metri in via Maqueda troviamo un'altro dei punti piu' famosi di Palermo, piazza Pretoria. Qui si trova una grande e splendida fontana, detta appunto fontana Pretoria o anche fontana della vergogna, per la nudita' delle statue che la compongono, creata nel 1554 a Firenze dallo scultore Camilliani.
E' realizzata interamente in marmo bianco di Carra. Successivamente alla sua realizzazione fu acquistata dalla citta' di Palermo e qui trasportata.
Passiamo poi nella vicina piazza Bellini, dove si trova l'antica chiesa di san Cataldo, risalente al XII secolo. La chiesa presenta un'architettura chiaramente di forte influenza islamica, con le tre cupole rosse che la sovrastano, ed e' spesso usata come esempio di immagine monumentale per Palermo.
Proprio accanto si trova un'altra famosa chiesa di Palermo, quella di Santa Maria dell'Ammiraglio o Martorana. Risale anch'essa al XII secolo, e fu commissionata dall'ammiraglio della flotta di Ruggero II. Paghiamo il biglietto d'ingresso ed entriamo, soffermandoci sulla molteplicita' di stili che la caratterizzano; si tratta di un importante esempio di arte orientale e bizantina, con diversi mosaici ed icone, e tra l'altro da poco tempo fa parte del patrimonio Unesco.
Quindi usciamo e ritorniamo sui nostri passi, passando ancora accanto alla splendida fontana Pretoria, e ci dirigiamo verso un altro famoso punto di Palermo, il quartiere della Vucciria con il suo pittoresco mercato.
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