La citta' di Segesta ha una lunghissima storia, era
infatti
abitata gia' fin dal IX secolo a.C. Lo storico greco Tucidide scrive che i
profughi troiani, attraversando il Mediterraneo, giunsero fino in Sicilia, e
fondarono Segesta, chiamata Aegesta. Questi profughi presero il nome di Elimi.
Attualmente i monumenti rimasti di principale interesse sono due, il tempio
dorico ed il teatro. Quest'ultimo fu costruito proprio sulla cima piu' alta del
monte che sovrasta la citta'. Vi si puo' accedere sia a piedi con una salita
piuttosto
faticosa di circa un chilometro e mezzo, oppure con una navetta che parte accanto al posteggio dove lasciamo la
nostra autovettura. Decidiamo quindi di salire prima a visitare il teatro,
usufruendo della comoda navetta che in pochi minuti ci lascia alla fine della
salita.
Dalla cima si ha un
magnifico panorama su tutta la zona circostante, e con una breve camminata
raggiungiamo il teatro dove ci soffermiamo un po' godendo della splendida
vista che si ha. Il tempo e' oggi piuttosto caldo ma sempre entro limiti
accettabili, di poco superiori ai 30 gradi.
Riprendiamo quindi la navetta che ci riporta
in basso
vicino al parcheggio, e da qui con una breve passeggiata in salita raggiungiamo
lo splendido tempio che rende Segesta uno dei siti archeologici piu' famosi.
Il tempio risale alla fine del V secolo a.C. e fu edificato in stile dorico. E'
complessivamen- te molto ben conservato ed e' di tipo periptero esastilo, cioe'
con un porticato a colonne, e con sei colonne sul lato corto.
Ci
intratteniamo per un bel po' nel sito, facendo una quantita' di foto. Quindi
riprendiamo il sentiero in discesa e ci fermiamo per pranzo presso un piccolo
locale che si trova vicino al parcheggio della nostra auto.
Nel pomeriggio riprendiamo la strada verso
Scopello, facendo una deviazione che ci porta a Castellamare del Golfo ed alla
spiaggia che avevamo gia' conosciuto ieri e che ci era piaciuta. Qui ci fermiamo per un bel bagno, e
ci intratteniamo fino al tramonto, prima di ritornare al nostro albergo di
Scopello.
Il mattino dopo decidiamo di visitare la
famosa riserva naturale dello Zingaro. L'accesso principale a piedi e' vicino a
noi, e si svolge quindi su dei sentieri a mezzacosta. Pero' chiedendo informazioni apprendiamo che, dal momento che nella zona
non ci sono ne' punti di ristoro ne' zone ombreggiate, e' piuttosto consigliabile
recarsi attrezzati e predisposti a fare una lunga camminata sotto il
sole, di diversi chilometri. Allora decidiamo di fare una visita diversa, usufruendo di escursioni
organizzate via mare. Ne scegliamo una di mezza giornata che parte da
Castellamare del Golfo e la prenotiamo. Ripresa la nostra auto giungiamo
quindi in breve presso il porto della cittadina da dove partono le escursioni, e
qui troviamo il nostro battello ad attenderci.
L'imbarcazione e' un grosso catamarano e il
simpatico capitano ci accoglie cordialmente. Quando tutte le persone
dell'escursione sono arrivate partiamo tenendoci sempre in vicinanza della
costa, a tratti molto pittoresca.
La riserva naturale dello Zingaro e' il
tratto di costa che va da Castellamare del Golfo fino a San Vito lo Capo, per
circa 7-8 chilometri di estensione. E' un tratto di costa diventato famoso
perche' e', quasi miracolosamente si puo' dire, rimasto incontaminato, senza
edificazioni speculative di alcun tipo, nonostante l'indubbia bellezza. Passiamo
accanto ad alcuni tratti di alte scogliere con piccole grotte, e passiamo anche
il tratto prospiciente Scopello, dove ci fermeremo poi piu' a lungo al ritorno.
Le uniche costruzioni sono poche antiche
case coloniche, con gruppetti di abitazioni oggi abbandonate. Lungo il percorso
pedonale si trovano anche alcuni piccoli musei. Il tutto e' immerso nella
vegetazione tipica della macchia mediterranea, che si specchia nelle acque a
volte tinte di splendidi colori tra il verde e l'azzurro. Sono presenti
molte centinaia specie di piante ed arbusti tra cui diverse endemiche di questa
zona e piuttosto rare.
Lungo la costa si trovano anche diverse
minuscole calette, e in un paio di queste l'imbarcazione si fermera', ad una certa
distanza da terra, consentendo di fare il bagno. Nella zona e'
anchepiuttostoricca la fauna, soprattutto di uccelli e rapaci rari.
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