pag. 20 Indice Canada |
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Si tratta di una catena montuosa non di grande altezza, solo qualche cima supera i 3000 metri, ma piuttosto estesa, e con grandi distese di foresta pluviale temperata.
Si trovano nella regione inoltre dei ghiacciai anche di grande estensione, i piu' grandi della terra che si trovino a latitudine temperata. Sono inoltre montagne che fanno parte del cosiddetto anello di fuoco del Pacifico, quell'insieme di vulcani e varie cime montuose che circondano appunto l'oceano Pacifico.
La strada continua sempre in direzione sud, quasi senza insediamenti abitati, con pochissimo traffico e con qualche rara deviazione verso destra, e sempre con panorami interessanti tipici di questa regione selvaggia.
Dopo altre tre ore circa di strada giungiamo nei pressi di Cranberry Junction. Qui decidiamo di prendere una deviazione sulla destra, lasciando la Cassiar, e prendendo una strada secondaria, in grado di abbreviare un poco la nostra strada, e con alcune attrattive da visitare sul percorso.
La zona che attraversiamo e' piuttosto selvaggia ed immersa in fitti boschi, con qualche bel punto panoramico sui corsi d'acqua della zona. Quando siamo fermi per delle foto incontriamo i passeggeri di un altro veicolo che ci dicono di avere visto un orso poco prima.
Dopo una cinquantina di chilometri di strada giungiamo presso la localita' di Aiyansh, abitata prevalentemente da popolazioni indigene, indiani del Canada. Ci troviamo nella valle del fiume Nass.
Vista l'ora ci fermiamo per un veloce pranzo a base di hot dog presso un localino gestito da indiani del luogo, accanto a degli imponenti totem di legno. Il tempo frattanto, che gia' era diventato da un po' piuttosto nuvoloso, peggiora ancora e comincia una pioggia insistente.
Quindi ripartiamo e dopo alcuni chilometri giungiamo presso il parco Nisga'a Memorial lava bed. Si tratta di una zona dove, nel 1700, avvennero alcune copiose eruzioni vulcaniche, che distrussero due villaggi di nativi provocando piu' di 2000 morti.
Passiamo accanto a delle grandi colate di lava, coperte di muschi, fino a giungere al visitor center del parco, che visitiamo riparandoci sempre dalla pioggia insistente.
Ripartiamo quindi continuando la strada che ci porta verso sud; e' una stradina sterrata, usata perlopiu' dai boscaioli per il trasporto dei tronchi, pero', nonostante i nostri timori, si rivela abbastanza discreta e percorribile senza problemi.
Dopo una settantina di chilometri la stradina termina e raggiungiamo quindi la highway 16, nei pressi della cittadina di Terrace. Ormai mancano poco piu' di un centinaio di chilometri di strada per raggiungere Prince Rupert e d'ora in poi la strada e' di nuovo una via di grande comunicazione.
Il tempo e' molto migliorato e spunta anche qualche raggio di sole; incontriamo lungo la strada un grande negozio di oggetti indiani di vario tipo, con un imponente totem proprio di fonte, e ne approfittiamo per una sosta e per qualche acquisto.
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