Dopo un altro tratto di strada
scorgiamo parecchie persone in un campo che il nostro autista ci dice essere di arachidi.
Incuriositi ci fermiamo a fare qualche foto.

Dopo qualche minuto ci
raggiungono diversi ragazzini che erano intenti con i genitori alla raccolta, e ben
volentieri si mettono in posa per qualche foto, previo regalino di qualche caramella.

Riprendiamo quindi la strada,
sempre accompagnati da distese verdissime di coltivazioni sui campi che sono in realta' le
estreme propaggini del grande vulcano Gunung Rinjani, alto 3726 metri, che e' sempre
nascosto tra le nuvole e che occupa praticamente l'intera meta' superiore dell'isola di
Lombok, che misura circa 80 km per 90, .
Dopo un'altra mezz'ora
di strada, il nostro autista imbocca una deviazione a destra della strada principale,
praticamente una pista piuttosto malridotta e senza segnalazioni, che in un paio di
chilometri ci porta al caratteristico villaggio di Segenter. Qui alcune persone ci
accolgono e ci conducono per una interessante visita.
Il villaggio e' costituito di capanne abbastanza
grandi che hanno la caratteristica di essere in gran parte aperte, con un semplice ripiano
a circa un metro da terra su cui le persone si accovacciano. Probabilmente adesso e' poco
utilizzato per la vita normale, ma costituisce ugualmente una visita interessante.
Ritorniamo quindi alla strada principale
prendendo, dopo alcuni chilometri, e all'incirca in corrispondenza dell'estremita' nord
dell'isola, un'altra diramazione in direzione dell'interno. La strada comincia a
salire e diventa in certi tratti abbastanza ripida, arrampicandosi sempre piu' sulle
pendici del vulcano, e ci porta presso il villaggio di Senaru, all'interno del parco
nazionale Gunung Rinjani.

Questo e' il punto di partenza
di tutte le escursioni verso il grande vulcano, la cui salita, fino alla enorme caldera
centrale dove si trova un grosso lago, e poi alla vetta, richiede comunque diversi giorni
di cammino. Acquistiamo un po' di viveri presso un negozietto e quindi ci avviamo presso
l'entrata del parco, dove si paga un modesto biglietto d'ingresso e dove si trovano alcune
guide che si offrono di condurre i turisti. Da qui si dipartono diversi sentieri che
conducono ad alcune cascate. In meno di mezz'ora giungiamo ad una di queste, molto
scenografica e immersa in una splendida vegetazione.
Dopo una quantita' di foto ritorniamo per un
tratto sui nostri passi e prendiamo un sentiero per un'altra cascata, che pero' in certi
tratti diventa piuttosto impervio per alcune piccole frane, e quindi decidiamo di
ritornare sui nostri passi, anche perche' il cielo e' sempre piu' cupo e sta cominciando a
cadere qualche goccia di pioggia e non siamo molto attrezzati.
La decisione si rivela azzeccata perche' in pochi
minuti la pioggia diventa un diluvio, che evitiamo sistemandoci sotto un riparo presso una
biforcazione del sentiero. Vista l'ora ne approfittiamo per un pranzo frugale con i
biscotti che avevamo comperato poco prima. Da questo punto di osservazione scorgiamo pure
diverse scimmiette che si trovano nel folto degli alberi e che ogni tanto si intravedono.
Dopo un'oretta lasciamo il nostro riparo, mentre
la pioggia e' terminata, e facciamo ritorno al nostro mezzo dove ritroviamo l'autista, che
in realta' parla solo un inglese piuttosto stentato, pero' con cui riusciamo comunque ad
intenderci. Prendiamo quindi la strada del ritorno, con qualche sosta in punti
interessanti, come ad esempio su di un tratto di spiaggia lavica dal colore scurissimo.

Dopo alcune decine di
chilometri, in corrispondenza del paese di Pemenang, prendiamo una strada alternativa, che
risale verso l'interno dell'isola, e passa attraverso la cosiddetta foresta delle scimmie.
Indice Bali
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