pag. 1 Indice Sicilia |
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sabato, 5 agosto
2017
domenica , 6 agosto
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Nella prima mattinata ci rechiamo all' aeroporto di Torino Caselle, e lasciamo la nostra auto in un comodo parcheggio situato a poche centinaia di metri dalla zona partenze/arrivi. Un addetto della societa' che gestisce il parcheggio privato ci porta quindi in aeroporto con un pulmino. Qui dopo un paio d'ore di attesa decolliamo in direzione della citta' di Catania, dove giungiamo dopo circa un paio d'ore di volo. Ritirati rapidamente i bagagli ci dirigiamo a piedi verso gli uffici dove si trovano le compagnie di rent a car, abbastanza vicino. Il tempo e' bello e fa piuttosto caldo sui trentacinque gradi. Sbrighiamo abbastanza in fretta le pratiche per l'affitto di una autovettura che gia' avevamo prenotato in precedenza, con un minimo di pratica visto che e' un mezzo con il cambio automatico, e quindi ci avviamo per la strada. Percorriamo in un'oretta di comoda autostrada il tragitto che ci separa dalla citta' di Avola, la nostra prima destinazione.
Ci inoltriamo quindi nel centro della cittadina che non e' molto grande e troviamo rapidamente il bed & breakfast dove soggiorneremo per i prossimi sei giorni. Ci sistemiamo quindi con calma, approfittando quindi della piscina annessa. Per cena ci rechiamo quindi in un locale poco lontano facendo anche una passeggiata serale per le vie addobbate del centro.
Il mattino dopo, ci alziamo per colazione, che e' ad orario fisso alle 8.30. Decidiamo quindi di dedicare la giornata di oggi alla visita della citta' di Siracusa, che dista una mezz'oretta di strada da Avola. Facciamo comunque prima, con il nostro mezzo, un percorso di esplorazione delle spiagge di Avola, passando per il lungomare, in previsione dei giorni successivi.
Giungiamo quindi a Siracusa e posteggiamo rapidamente il nostro automezzo. La citta' ha una grande ricchezza di beni artistici, storici e architettonici, dovuta alla sua lunghissima storia. Infatti fu fondata nell'VIII secolo a.C. e per molti secoli fu tra le maggiori citta' dell'antichita'. Noi ora ci troviamo sull'isola di Ortigia, che costituisce la parte piu' antica della citta'. Ci inoltriamo quindi per le stradine di questa zona, usufruendo della provvidenziale ombra dei vari edifici, visto che la temperatura e' sempre piuttosto elevata.
Giungiamo quindi nella piazza principale della citta', piazza del duomo. Sulla amplissima piazza si affacciano diversi edifici tipicamente in stile barocco, risalenti alla fase immediatamente successiva al disastroso terremoto del 1693. Tra questi edifici spicca il duomo, risalente in realta' al VII secolo ma rimaneggiato a seguito del terremoto.
Entriamo quindi nell'edificio dove si possono ancora vedere, all'interno sul fianco sinistro, i resti, con grandi colonne, del tempio greco antico, dedicato ad Atena nel V secolo a.C., su cui era stata costruita successivamente la prima chiesa.
Quindi usciamo di nuovo nella grande piazza e dopo un altro giro tutt' attorno ci fermiamo un po' a riposarci in un locale adiacente alla chiesa.
Proseguiamo quindi la nostra visita inoltrandoci ancora nelle stradine di Ortigia, e giungiamo fino ad uno dei punti piu' famosi della citta', la fontana di Aretusa. Si tratta di una grande struttura circolare in vicinanza del mare dove da secoli sgorga una provvidenziale fonte d'acqua dolce. Vista l'ora ci fermiamo quindi per pranzo in un bel localino vicino. Nel primo pomeriggio riprendiamo le visite e ripercorriamo la strada fatta a piedi in mattinata fino a raggiungere la nostra macchina. Infatti ora abbiamo intenzione di recarci a visitare un'altra area di Siracusa, certamente tra le piu' famose, e cioe' il parco archeologico della Neapolis. Dopo di aver rinfrescato un po' il nostro automezzo bollente sotto il solleone, percorriamo i pochi chilometri che ci separano dal parco archeologico. Qui lasciamo il nostro mezzo e ci dirigiamo all'ingresso, scoprendo che oggi l'entrata e' gratuita essendo la prima domenica del mese.
Il primo monumento che incontriamo e' la cosiddetta Ara di Ierone, tiranno o sovrano di Sicuracusa nel III secolo a.C. In realta' rimangono solo le strutture basali della colossale opera, lunga ben quasi 200 metri, e su cui si dice che venivano sacrificati insieme fino a 450 tori.
Proseguiamo quindi giungendo in vista del cosiddetto Orecchio di Dionisio. Si tratta di una grotta artificiale che si trova nell'antica cava di pietra detta latomia del Paradiso, sotto il teatro greco. Scavata nel calcare, è alta piu' di 20 metri m e larga dai 5 ai 10, e si sviluppa in profondità per diverse decine di metri.
Il nome 'orecchio di Dionisio' e' dovuto al fatto che la leggenda dice che il tiranno Siracusano Dionisio, avendo adottato la grotta come sito dove racchiudere i prigionieri, la usasse, data la sua acustica particolare, per ascoltare i discorsi dei prigionieri (in alto infatti la grotta ha delle piccole aperture verso l'esterno). Ci inoltriamo quindi nella grotta che ha comunque un certo fascino.
Usciamo quindi dall'antro e percorriamo i bei vialetti esterni contornati di vegetazione, all'interno della cosiddetta Latomia del Paradiso, un'antica e grande cava di calcare. Questi vialetti conducono poi nella zona del teatro greco.
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