
In lontananza si
staglia la mole di una delle grandi montagne della zona, il Salkantay, con la cima piu'
alta completamente innevata, e che raggiunge quasi 6300 metri di quota.
Ritornati sulla strada
principale proseguiamo ancora per una decina di chilometri, giungendo in un altro sito
molto interessante, quello di Moray. Si tratta di un grande anfiteatro su cui sono state
ricavate dagli inca una serie di terrazze digradanti. L'utilizzo piu' accreditato di
questo sito e' quello di una sorta di laboratorio per le diverse coltivazioni, dal momento
che la differente profondita' e orientamento rispetto al sole creano, tra il punto piu'
alto e il punto piu' basso, una differenza di temperatura che raggiunge anche i quindici
gradi.
Nonostante la poca voglia, ci
avviamo per la discreta camminata che conduce fino al punto piu' basso, in compagnia della
nostra autista. L'ultima decina di terrazze si raggiungono mediante rudimentali e un po'
precarie scale di pietra costituite la lastre infisse nella parete di ogni terrazza, alte
da due a tre metri; infine giungiamo in fondo dove lo spettacolo e' certo affascinanate, e
da qui riprendiamo la lenta risalita resa un po' faticosa dal fatto che fa piuttosto caldo
e ci troviamo comunque a piu' di 3500 metri di altitudine.
Ripartiti con il nostro mezzo, dopo
un breve tratto di strada incrociamo i resti di quella che era una delle vie di
comunicazione principale ai tempi degli Inca, il Camino Real. Il sistema stradale
Inca era costituito da alcune decine di migliaia di chilometri di questi larghi sentieri,
percorsi a piedi dal momento che non utilizzavano la ruota, e non conoscevano i cavalli
prima dell'arrivo degli spagnoli.

Riprendendo la
strada del ritorno abbiamo modo di osservare ancora le zone coltivate e alcuni lavori di
aratura con attrezzi di antica concezione.

Ritorniamo quindi
al nostro albergo dove pranziamo, e quindi, nonostante qualche contrattempo dovuto sempre
a problemi di stomaco, ci riposiamo nel pomeriggio e dopo una breve cena andiamo a dormire
presto in attesa della intensa giornata di domani.
Il mattino dopo la sveglia suona
poco dopo le cinque, e nonostante l'ennesima levataccia siamo in buona forma e pronti per
una grande giornata. Oggi infatti alle sei e trenta dobbiamo prendere presso la vicina
stazione il trenino che ci condurra' alla visita piu' importante di tutto il viaggio,
quella della mitica cittadella di Machu Picchu. Inoltre e' anche ferragosto e quindi
cerchiamo di festeggiarlo per bene con una giornata memorabile.
Dobbiamo anzitutto raggiungere col
treno il paese di Aguas Calientes; il percorso non e' molto lungo, ci si impiega circa due
ore, ma e' di grande fascino, tanto da essere diventato quasi un mito, per la
bellezza selvaggia dei paesaggi che si possono ammirare dagli ampi e panoramici
finestrini, tra l'altro ad una velocita' molto bassa, in media non piu' di una trentina di
chilometri orari.

La ferrovia, per
buona parte del percorso corre vicinissima al fiume, tra gole spettacolari. Solo qualche
mese fa una piena del fiume aveva causato gravi danni alle rotaie, e quindi la ferrivia
era stata chiusa per diverse settimane, e ancora adesso vediamo in certi tratti alcuni
lavori di sistemazione.

Lungo il percorso
si possono scorgere anche alcuni siti Inca, di piccole dimensioni ma molto interessanti
per la posizione cosi' remota.

Man mano che
procediamo scendiamo leggermente di quota e la vegetazione diventa sempre piu' rigogliosa
e tropicale, con fitte foreste che si estendono sui versanti delle gole circostanti.
Arriviamo quindi di buon mattino
alla piccola stazione di Aguas Calientes e ritroviamo la guida che che ci accompagnera'
per la giornata, che gia' avevamo incontrato a Ollantaytambo. Quindi attraversiamo a piedi
il piccolo centro abitato del paese per dirigerci verso la stazione degli autobus che in
pochi chilometri conducono a Machu Picchu. Il paese e' incassato tra alte pareti di roccia
che lo sovrastano, e lo attraversiamo a piedi con un tortuoso percorso pedonale che passa
accanto a numerosi negozietti e bancarelle.

Alla stazione dei
bus l'attesa e' breve dal momento che parecchi automezzi fanno la spola continua con la
stazione terminale che raggiungiamo rapidamente dopo diversi tornanti in salita. Qui la
nostra guida ci procura i biglietti d'ingressi e quindi iniziamo la breve escursione che
conduce al sito.

Dopo una breve
camminata raggiungiamo quindi la mitica cittadella di Machu Picchu, che e' ancora
parzialmente avvolta nelle nebbie del mattino, e ci soffermiamo nei pressi del punto
panoramico piu' famoso.
Indice Peru'
 |