pag. 11 Indice Guatemala |
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Saliamo sull'acropoli, di dimensioni modeste rispetto ad altri grandi siti, e ci fermiamo all'ombra dei primi alberi che costituiscono un muro verde proprio alla fine della radura; al sole il caldo infatti e' veramente notevole.
Ritorniamo quindi all'ingresso del sito, dove si trova un piccolo chiosco, e facciamo pranzo a base di biscotti e caramelle guatemaltechi, rinfrescati almeno un po' dalle noci di cocco che un vecchietto armato di un affilato machete vende ai turisti (diciamo che vende a noi, visto che siamo quasi gli unici visitatori).
Rio Dulce e' anche il nome di un paese situato alla confluenza dei due specchi d'acqua, al termine di un grande ponte che e' il piu' lungo dell' america centrale. La localita' e' anche il porto d'attracco di grandi yacht, penso in gran parte americani.
Abbiamo prenotato un albergo per i prossimi due giorni, l'hotel Catamaran, di cui sappiamo che si trova su di un'isola sul lago di El Golfete, ma di cui non abbiamo molte informazioni. Ci fermiamo presso il centro informazioni turistiche del polveroso paese e ci dicono che l'hotel e' raggiungibile in barca da un vicino molo.
Qui troviamo un rappresentante dell'hotel che ci dice di scaricare i bagagli e posteggiare il nostro mezzo, e attendere il battello dell'hotel, che giunge rapidamente e in pochi minuti effettua la traversata tutta per noi. L'hotel si trova effettivamente su di una piccola isola interamente coperta di palme da cocco, ed e' costituito da una serie di bungalow sull'acqua.
Per cena ci rechiamo nell'annesso ristorante, costruito come la reception in forma di enorme capanna, e ci godiamo la tranquillita' del luogo e della serata (oltre a noi ci sono pochi altri turisti americani).
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